venerdì 29 aprile 2016

Cani e gatti al cinema, attori per caso o vere star?

Quando esce al cinema un film con protagonisti animali, sono sempre divisa tra la voglia di andare a vederlo e il timore che la pellicola si riveli strappalacrime, perchè in tal caso non saprei proprio come contenermi, neppure in pubblico. Come non ricordare l'ora intera di inconsolabile pianto che non sono proprio riuscita a frenare, dopo aver visto "Io e Marley"? Per non parlare della sera in cui mi sono azzardata a guardare "Hachico, il tuo migliore amico", che mi ha fatto addormentare tra amare lacrime e svegliarmi, la mattina dopo, altrettanto abbattuta. La verità è che cani e gatti nei film spesso riescono a trasmetterci grandi emozioni e lezioni di vita da cui ci sentiamo profondamente toccati. Arcaplanet ha recentemente dedicato un approfondimento ai cani e gatti "star del cinema", che vi ripropongo unitamente ad alcune mie considerazioni. Sì, perché cani e gatti possono, e sanno, recitare. Tra i film che vedono come protagonisti i nostri adorati amici a quattro zampe, alcuni sono davvero indimenticabili ma celano ore e ore di impegnativo addestramento.


Pellicole canine...
Iniziamo dai cani. Rin Tin Tin è apparso in ben 27 film di Hollywood e varie opere di fiction per ragazzi. Nel 1929, il cane attore ricevette il maggior numero di voti per il primo Academy Award come miglior attore… anche se fu deciso che il premio era destinato ai soli umani. Una menzione merita anche Toto, il minuscolo e vivace Cairn Terrier che compare nel classico "Il Mago di Oz", con Judy Garland. A interpretare Toto fu il cane Terry, che ricevette un compenso di ben $ 125 a settimana, molto più di diversi colleghi umani.
Forse non tutti hanno voglia di ricordare lo spaventoso film "Cujo", nel quale un immenso San Bernardo di trasforma in una belva sanguinaria in seguito al morso di un pipistrello, ma del resto cosa ci si può aspettare da un thriller tratto da un romanzo di Stephen King? E poi sdrammatizziamo subito con la controparte “buona” di Cujo, ovvero lui, l’inimitabile cucciolone Beethoven, star dell’omonimo (e amatissimo) film. Beethoven è un adorabile San Bernardo goffo e dall’energia travolgente, che grazie alla propria fedeltà conquista i cuori dei suoi amici umani nel film e di tutti gli spettatori. Last but not least, Hachi: il bellissimo esemplare di Akita Inu protagonista del film "Hachiko il tuo migliore amico", che racconta la storia incredibile ma vera di un cane legatissimo al proprio padrone al punto da diventare esempio di fedeltà assoluta.

... e feline!
Gli amanti dei felini avranno sicuramente visto "FBI Operazione Gatto", grande successo della Disney anche grazie allo splendido siamese che aiuta a indagare su un rapimento. Un gatto ricorrente è il micione bianco accarezzato da Ernst Stavro Blofeld, il “genio del male” antagonista di James Bond. Il bel gatto d’Angora diventò un vero e proprio marchio di fabbrica per indicare la presenza del cattivissimo Ernst. Gli inguaribili romantici ricorderanno il bel micio rosso di "Colazione da Tiffany" (1950), con la stupenda Audrey Hepburn. Nella spumeggiante commedia "Una Strega in Paradiso", la bellissima Kim Novak incanta l’ingenuo James Stewart con l’aiuto di Cagliostro, gatto diabolico dallo sguardo ipnotico, mentre il tenero gattino rosso Jones tiene compagnia alla combattiva Sigourney Weaver nel capolavoro fantascientifico Alien.
Nel 1961 le strade di Hollywood furono poi letteralmente tappezzate da decine di gatti neri (per l’esattezza…152). Il motivo di questo raduno miagolante era questo: il grande attore Vincent Price, iconico protagonista di tante pellicole horror, voleva un gatto da far recitare in un adattamento cinematografico da Edgar Allan Poe… e fu così che ebbe luogo uno dei più celebri casting felini, "la Black Cat Audition" che venne immortalata dal fotografo Ralph Crane e che comparve nientemeno che sul prestigioso magazine Life.

Le regole sul set: recitare è una cosa seria!
Per essere presi in considerazione per un film, uno show o un servizio fotografico non basta la bellezza, gran parte della difficoltà sta nel bisogno di un addestramento specifico. Nella vita quotidiana come sul set, il dog trainer utilizza il linguaggio del corpo e la voce per influenzare il comportamento del cane. Gli addestratori che si occupano degli attori a quattro zampe adottano un atteggiamento particolarmente rilassato; dando le giuste indicazioni al cane, si crea un vero rapporto in sintonia e si riescono a ottenere risultati di grande espressività! 
Ricordo di aver letto io stessa un sacco di articoli sull'addestramento speciale seguito dai pastori tedeschi che, a turno, interpretarono il meraviglioso "Commissario Rex", nel corso delle varie stagioni della serie. Del resto, i cani sembrano essere per natura dotati di una spiccata volontà di collaborare con l'essere umano: recentemente ho potuto assistere alla precisione, velocità e impegno dei cani da pastore nel radunare le pecore, al semplice cenno del pastore! Non devono stupire allora le grandi doti "interpretative" dei cani attori che, sul set, si impegnano tanto quanto gli esseri umani per dimostrare la loro bravura.

Addestrare i gatti, un’impresa titanica?
I gatti sono creature meravigliose e amorevoli, ma per loro stessa natura sono (di solito) meno addestrabili rispetto ai cani. Tuttavia, con una buona dose di pazienza, è possibile insegnare alcuni comportamenti anche al gatto: noi stessi ne abbiamo un esempio quando, nelle nostre case, cerchiamo di insegnare al nostro micio alcuni "limiti" per una serena convivenza. Il training per il set è prima di tutto un training comportamentale in generale e prevede di instaurare con il gatto un rapporto di fiducia e complicità. Come? Accompagnando l’allenamento con tante coccole rilassanti, premi divertenti e… una sconfinata attenzione per Sua Maestà!

lunedì 25 aprile 2016

Margherita e l'amore felino!

Cari amici Truefelini, oggi è con vero piacere che vi facciamo conoscere una nostra nuova amica: Margherita! La quale ci ha scritto con passione ed entusiasmo la sua storia vera, per dirci quanto ami i gatti e come questi le abbiano cambiato la vita... un racconto di esperienze vissute in prima persona, dove difficoltà, delusioni e ferite si stemperano in incontri fortunati, "adozioni" reciproche e amore incondizionato, quello che poi aggiusta i cuori, i giorni e la vita. Ma non vi trattengo oltre, perché vi lascio alle parole di Margherita... e ai bellissimi musetti che ogni giorno le rendono la vita più soffice, gattosa, magnetica e amorevole: le sue quattro gatte!

Margherita e Guinness, inseparabili!
Io sono Margherita, ho 27 anni il prossimo agosto, ho sempre avuto gatti al mio fianco in questa vita. Ma significative sono le ultime 4, sono proprio mie perchè le ho adottate io o loro me... dipende dai punti di vista. La prima è Perla, una gatta che mi rispecchia in tutto... l'abbiamo adottata, io e il mio compagno Simone, da una cucciolata di una signora a pochi km da casa, quando sono andata a prenderla, io e lei non ci eravamo mai viste. Senza sapere quale fosse la mia cucciola, io ho appoggiato a borsa in terra e ho chiacchierato con la signora... finchè una piccola era scomparsa... in realtà era entrata nella mia borsa e rosicchiava le auricolari del mio cellulare... ed era lei, la mia Perla. Perla è stata, purtroppo, maltrattata dai miei vicini di casa (anche se non sono riuscita a dimostrarlo... ma ne sono certa)... da allora è diventata scontrosa e cattiva nelle reazioni, con tutti tranne che con me, solitaria e stronza... come me, dopo tanti colpi bassi della vita è inevitabile. Ma sotto lo strato difensivo ci sono bacini nella notte e fusa silenziose... 

 

Pochi mesi dopo, un caso mi ha portato alla seconda gatta, Brioches, era nata in una legnaia a un'ora di macchina da me... i suoi fratellini non c'erano più, il contadino li aveva presi e affogati, la sua mamma straziata dal dolore aveva salvato solo lei. Le amiche animaliste le hanno salvate e su facebook a caso l'ho trovata e adottata. E' la gatta più dolce che ci sia, infatti come una Brioches ripiena alla crema!

La terza è Brilla, mi ha adottata quando portavo Brioches dal veterinario, è uno scricciolo magro e denutrito, con un femore rotto (forse era stata lanciata da una macchina in corsa). Il veterinario me la diede in braccio, forse sarebbe meglio dire in mano... tremava e mi guardava terrorizzata con la zampina a penzoloni, io ho iniziato a cantarle pian piano una canzone... lei ha migolato. Dopo due interventi e anestesie totali non mangiava e si stava lasciando morire, il veterinario mi aveva messo in guardia che forse non sarebbe rimasta con noi... e invece adesso saltella e si arrampica intorno a me!! E' un terremoto. L'ho imboccata per giorni con i pezzettini di prosciutto...  adesso divora qualsiasi cosa, la zampa è guarita benone.


Ma la vera storia straordinaria è come Guinness mi ha adottata a giugno scorso!!
Ad aprile dell'anno scorso il mondo mi è crollato addosso, dopo 6 anni di fidanzamento e 4,5 di convivenza, il mio compagno ha deciso di farmi fuori dalla sua vita per inserire un'altra al mio posto... mi sono ritrovata nel giro di due settimane su una strada, la casa era la sua... Ho trovato un mini appartamento, dove ho lottato per portare le "nostre" 3 gatte... ora mie...
Ero distrutta, in mille pezzi, non pensavo di uscirne da quel tunnel nero... la luce è arrivata dagli occhi gialli di una micia abbandonata. Una micia brutta, grigia, magra e sola... Mi ha guardata negli occhi, intensamente, e mi ha presa sotto la sua zampa. Mi ha adottata in quel momento. Io l'ho presa, accudita, spulciata, nutrita... e lei mi ha curato il cuore. Il suo nasino mi sfiora di notte, sfiora la mia guancia quando ancora piango in silenzio, le sue fusa riescono a svegliarmi la notte, se sogno brutte cose la sento vicino a me... Siamo in simbiosi, mi penetra con i suoi occhioni e capisce come sto, si comporta di conseguenza, la gatta più dolce del mondo o la gatta teppista che si arrampica sulle mie gambe con le unghie... sa farmi ridere a crepapelle nella solitudine... la bacerei sulla pancia in ogni momento, ha un profumo di buono che mi rilassa e mi tranquillizza come la coperta di Linus... mi accarezza se ne ho bisogno... mi guarda negli occhi e mi sorride.


Parole scritte con il cuore, per una storia davvero emozionante... e i musetti di Perla, Brioches, Brilla e Guinness sono speciali e meravigliosi, quasi di veri "angeli custodi". Grazie davvero a Margherita per averci scritto la sua stupenda storia, nella quale ancora una volta l'amore tra umani e animali è al primo posto!

lunedì 18 aprile 2016

Non solo primavera!

Buongiorno Truefelini e buon inizio settimana!
Non so voi, ma io ultimamente sono circondata da allergici! Chi starnutisce di qua, chi tossisce di là, chi si gratta e chi ha gli occhioni lucidi. Tra i familiari se ne salvano pochissimi!
Che dire invece dei nostri amici animali? E' davvero possibile che non subiscano il cambio di temperature, i pollini, gli alberi in fiore e il risveglio degli insetti?
Inutile dirlo: anche i nostri batuffoli non sono immuni a questi cambiamenti climatici.

Il primo e più evidente è la muta del pelo.
E' fisiologica e utile. Il ricambio è necessario ed avviene in questo periodo in modo che i nostri amici siano più freschi in estate, aspettando la ricrescita. E' importante aiutarli durante tutta la durata della stessa, con spazzoline e cardatori, ma anche ricordando che un importante supporto gli deve essere dato attraverso l'alimentazione! Da prediligere alimenti ricchi di grassi essenziali e ricchi di Omega 3 e Omega 6.

Non dimentichiamoci dei parassiti.
Certo è sempre bene controllare la loro salute portandoli al controllo routinario dal veterinario, ma avere preventivamente in casa le "prescrizioni" e gli antiparassitari adatti a loro, non potrà che prevenire i problemi che causano questi insetti. Per non parlare delle zecche in caso di pelosi che hanno anche a che fare con l'esterno, giardini e piante!

In ultimo non sottovalutiamo mai le allergie!
Ebbene sì, ne parlavo ad inizio post. Non solo gli umani sono soggetti alla fastidiosa sintomatologia provocata dalle allergie stagionali, ma anche i nostri cuccioli potrebbero mostrarne i segni! Quindi in caso di prurito, piccoli morsi o anche opere di sfregamento cutaneo sulle superfici di casa, lacrimazione, gonfiore, starnuti e dermatiti, è bene sapere che potrebbe esserci lo zampino di allergie da pollini, graminacee e fieno.

E voi eravate al corrente di questi piccoli inconvenienti che la natura può comportare se non c'è prevenzione? Io nel dubbio di antiparassitari e pazienza sono sempre rifornita! E qualunque cosa accada, sono qui ad osservare le mie gatte come fossero due batuffolosissimi quadri meravigliosi... quindi insomma, è amore anche questo, no?

lunedì 11 aprile 2016

Non c'è posto più sicuro

Quante volte mi sono domandata come mai si augurasse a qualcuno "in bocca al lupo" come buon auspicio, quando poi la frase stessa racchiudeva in sé qualcosa di altamente "cruento". Come a dire Quasiasi cosa ti dirò, comunque ti andrà male... quindi tanto vale che ti auguri il peggio!!!. E invece no! Non è questo il motivo!
A volerci rider su si fa sempre in tempo, ma il senso di un tale accostamento pare sia di natura apotropaica. Una specie di rito (dalle prerogative superstiziose) che allontana la sfortuna se detto appunto ad alta voce. Cioè una frase con connotazioni "magiche" che grazie al suo potere riesce ad annullare l'influenza negativa della cosa stessa.

Ma non voglio soffermarmi su ciò che la storia o le sue leggende ci hanno tramandato.
Oggi piuttosto, mi va di rifarmi alla versione petalosa di questo detto e raccontarvi che non c'è posto al mondo più sicuro che la bocca della mamma. Nei momenti di maggior pericolo infatti, mamma lupa segue l'istinto naturale che la contraddistingue, non ci pensa su due volte e "raccoglie" letteralmente i suoi cuccioli di peso trasportandoli in un luogo più sicuro. Un gesto così tanto deciso, semplice eppure efficace serve necessariamente alla sopravvivenza! Per tale motivo "trovarsi in bocca al lupo" non può che diventare sinonimo di un augurio altrettanto foriero di buoni auspici! E' la mamma che guida, è la mamma che decide, è la mamma che protegge.

E dite un po', non vi fa venire in mente nulla questo gesto?
Ebbene sì: mamma gatta e il suo gattino!
Ve ne lascio una foto tenerissima, augurandovi un buonissimo inizio settimana!




lunedì 4 aprile 2016

Il gatto torna sempre

Come ben sappiamo il gatto è entrato prepotentemente a far parte della storia già a partire dall'Antico Egitto, periodo in cui veniva praticamente innalzato a piccolo Dio!
Oggi però non voglio soffermarmi sul ruolo che questo fantastico animale ha avuto nei tempi, ma riportarvi un "documento" musicato, cartoonizzato per aggiornarlo alla nostra epoca, ma che risale alla fine del 1800.
The cat came back è un brano musicale scritto da Harry S. Miller nel 1893. E' divenuta una canzone popolare per bambini ed oramai appartiere alla tradizione folcloristica anglosassone.
E' la storia di questo certo Mr. Johnson che ha "un problema": un piccolo gatto giallo! Nella canzone si scoprirà umoristicamente che questo personaggio farà di tutto per sbarazzarsene, senza mai riuscirci perché il gatto torna sempre! Lui crede di essersene disfatto, ma nemmeno da morto avrà la sua pace! 
Certo, lo humor sembra essere un po' macabro. Il concetto che però vien sottolineato è che per quanto si voglia fa passare un gatto come un "problema", questo rientrerà sempre a far parte di una quotidianità radicata. Quindi farne a meno sarebbe pressoché impossibile! 
Di seguito il simpatico video che spiega in modo chiaro ciò che volevo  intendere! Un po' più giù la versione di Fred Penner, che io adoro e che mi ha fatto venire in mente quanto volessi condividere con voi questa simpatica canzone!
Sono curiosa però, di sapere cosa ne pensate.
Nel frattempo vi auguro un buon inizio di settimana!