martedì 7 ottobre 2014

Un ottobre da gatti!

Ed eccoci arrivati anche in ottobre, il mese in cui l'autunno si rivela nella sua forma migliore: il sole regala ancora giornate miti e sfavillanti, ma le notti diventano più lunghe e fredde; gli alberi si rivestono di tutte le più calde sfumature, mentre noi possiamo gustare la frutta più zuccherina e pastosa: castagne, zucche, ma anche nespole, patate americane, cachi... è il mese in cui gli uccelli migratori spiccano il loro volo, i ricci iniziano a cercare un posticino per il letargo e i gatti... beh, i gatti decidono che è il momento giusto per ingrassare e poltrire, ancora di più di solito se possibile! Del resto quando, se non in ottobre, c'è scusa migliore?


Ottobre
Ottobre, che splendido mese!
Le piante s’avvolgono in drappi
di porpora e d’oro; e fra strappi
di nuvole, il ciel di turchese
risuona di gole canore:
son stormi di allodole bionde
che migrano e cantan gioconde
la gioia che chiudono in cuore.
Le rondini sono partite;
ma tornano già i passerotti
che frugan le siepi dei fossi
in traccia di larve assopite.
Le belle cotogne odorose
ammiccan fra lucide fronde
e il loro profumo s’effonde
con quello dell’ultime rose.
A specchio dei fiumi turchini
ondeggiano veli di brume.
Le viti, nel placido lume,
sciorinan topazi e rubini.
E intanto per campi dimessi,
reggendo gli aratri, i bifolchi
rivoltan le zolle dei solchi
per fare la culla alle messi.
Oh, sia benedetto il lavoro,
la forza operosa e inesausta
che rende la vita più fausta,
che dona ricchezza e decoro!
Per questo, bambini, or conviene
tornare alla scuola contenti;
là avrete pur voi le sementi
che frutti daranno di bene. 
Gino Striuli

3 commenti:

  1. Dalle prime righe del tuo post ho avuto conferma che io sono proprio del segno del Gatto: anch'io, in questo mese, vorrei soltanto poltrire e ingrassare più del solito! Ha! Ha! Ha!
    Bellissima la poesia che hai pubblicato, una poesia... poetica, che parla di tempi lontani e che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, soprattutto nella sua ultima parte. Oggi infatti "Oh, sia benedetto il lavoro,
    la forza operosa e inesausta
    che rende la vita più fausta,
    che dona ricchezza e decoro!
    Per questo, bambini, or conviene
    tornare alla scuola contenti;
    là avrete pur voi le sementi
    che frutti daranno di bene"
    non credo siano parole che abbiano ancora un senso. Non in Italia, almeno.
    Buona giornata, un abbraccio.

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    1. Purtroppo Viviana, nel leggere quelle frasi che hai segnalato, anche io mi sono sentita un pò di amaro in bocca, per tempi passati o comunque una situazione molto distante dalla nostra attuale. Il lavoro in Italia è una realtà in crisi ma anche marcia nelle sue fondamenta (dona ricchezza e decoro? Io direi che dona stress, sfruttamento e spesso neppure abbastanza soldi per mantenersi), e le righe dedicate ai bambini e alle scuole mi viene da dire che possano valere solo fino alle elementari, perchè dalle medie in poi la scuola viene vissuta dai ragazzini come peso da sopportare con insofferenza (e spesso maleducazione), non come opportunità per costruirsi davvero un futuro. Uff, non volevo entrare in queste polemiche ma il tuo commento mi ha proprio dato il "la" per dire la mia... Un abbraccio a te e buona giornata!

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